Le cause della stanchezza del suolo.
La stanchezza del suolo è un fenomeno rilevante degli ultimi anni e che porta inevitabilmente a una progressiva perdita di produzione delle colture orticole, in generale è dovuta a colture intensive perpetuate nel tempo, senza le adeguate rotazioni colturali e senza gli apporti significativi di nuova sostanza organica.
Generalmente le cause di questo fenomeno non possono prescindere da fattori biotici come batteri, virus, funghi e nematodi, che si specializzano per una determinata coltura e possono rappresentare la causa di deperimenti, ingiallimenti e appassimenti delle foglie con la formazione di galle sulle radici in grado di compromettere l’intero raccolto.
Avversità provocate da funghi del genere Fusarium e Sclerotinia spp. rappresentano tra le maggiori cause di marciumi al colletto e marciumi basali, essendo quelle più diffuse ed in grado di compromettere in maniera grave la coltivazione delle colture da foglia.
Su un altro fronte si manifestano invece le avversità provocate dai nematodi, i quali sono in grado di arrecare danno alle radici di numerose piante orticole come pomodoro, peperone, melanzana, carota, melone, anguria, zucchine, insalate, patate, finocchi, ecc., ma anche di tabacco, vite e fruttiferi.
La loro capacità di crescita è influenzata dalle alte temperature ed ambienti molto umidi, prediligono inoltre terreni sciolti e con sabbia superiore al 30%.
Come migliorare il Rizobioma.
Di frequente gli agricoltori sono concentrati ad osservare esclusivamente la vegetazione che sovrasta il suolo ma, erroneamente, viene trascurato un aspetto fondamentale: ogni pianta vive in larghissima parte per l’attività delle sue radici e questo fa la differenza, anche in termini di risultato finale.
Necessità primaria di ogni sistema agrario è invece quella di creare le condizioni ottimali per i successivi cicli colturali e preservare l’integrità del Rizobioma, questa porzione di terreno esplorata dalle radici ospita una enorme quantità di microrganismi benefici che possono influenzare la crescita e la salute delle piante.
Gli stessi microrganismi possono instaurare vantaggiosi legami con la pianta, costituendo delle vere e proprie risorse benefiche in condizioni del suolo sfavorevoli, relazioni di questo tipo sono dette di mutualismo, in cambio di depositi ed essudati radicali, il Rizobioma promuove lo sviluppo e le funzionalità radicali, migliora la disponibilità di nutrienti e crea un ambiente favorevole alle radici, ma sfavorevole ai nematodi.
Il successo riscosso in campo è il frutto di un lungo lavoro di ricerca, lo stesso lavoro che ha permesso di isolare e potenziare l’azione di quei microrganismi utili, in grado di instaurare benefici rapporti di interazione con la pianta e di fungere da barriera contro le avversità della rizosfera.
Cifo, azienda capofila nel settore della nutrizione speciale delle colture, dopo anni di studio approfondito del microbioma del suolo ha lanciato un prodotto contenente conidi del fungo Trichoderma asperellum del ceppo T34, che lo rendono un formulato dalle caratteristiche uniche sul mercato.
T34 Biocontrol®: un complesso meccanismo d’azione.
Prova su pomodoro
Trattato con spore | Trattato con T34 Biocontrol® |
Pre-trattamento | Post-trattamento |
Questo particolare ceppo di Trichoderma asperellum, è unico sia per la sua concentrazione, con 12 miliardi di conidi (forma prontamente attiva per la colonizzazione), sia per il suo triplice meccanismo d’azione:
- Azione preventiva: rapida colonizzazione della radice con sottrazione degli spazi e dei nutrienti, forte competizione con i funghi patogeni. Innalzamento delle difese endogene delle piante che determinano un ambiente ostile per lo sviluppo dei funghi patogeni.
- Azione curativa: capacità del T34 Biocontrol® di agire su piante con attacco in atto, determinando un’azione di parassitismo sul fungo patogeno e sintesi di sostanze antibiotiche che determinano il blocco del metabolismo e la morte dei funghi patogeni.
- Azione stimolante: T34 Biocontrol® svolge un’azione secondaria di stimolo sull’apparato radicale che ne permette una maggiore crescita ed efficienza, grazie alla simbiosi che si genera tra il microrganismo e la pianta.
Oggi il T34 Biocontrol® amplia il suo spettro d’azione potendo beneficiare dell’autorizzazione per l’impiego contro Sclerotinia spp. anche nelle colture di lattuga ed ortaggi da foglia in pieno campo.
Come utilizzare T34 Biocontrol®
Modalità d’impiego | Dose | Periodo di applicazione |
Incorporazione al substrato di crescita | 10 g/m3 | Prima della semina |
Incorporazione al substrato di propagazione | 0,5 g/1000 m2 | Prima o immediatamente dopo la semina |
Trattamento per irrigazione al suolo | 250 g/ha | Al trapianto ripetuto per 2 volte |
Blok L e Blok Sinergy: due bioregolatori a servizio della rizosfera.
Per contrastare il fenomeno della stanchezza del terreno e migliorare il Rizobioma la ricerca Cifo ha messo a punto Blok L e Blok Sinergy, bioregolatori della Rizosfera, prodotti biologici che favoriscono la relazione di reciproco vantaggio tra pianta e microrganismi benefici del suolo (mutualismo) rendendo le radici della coltura inappetibili ad organismi tellurici, promuovendo lo sviluppo e le funzionalità radicali (grazie all’alga Macrocystis Integrifolia e ai batteri del suolo presenti nei prodotti) e rafforzando il naturale effetto barriera del rizobioma.
Applicati in strategia sinergica in fertirrigazione, sia Blok L (che agisce come prebiotico, favorendo l’attività della microflora benefica del suolo) che Blok Sinergy (agisce da probiotico ripopolando il Rizobioma) consentono di preservare, sostenibilmente, ottimali livelli produttivi e di qualità, anche in presenza di avversità telluriche.
Grazie all’efficacia biostimolante, il loro utilizzo ripristina il Rizobioma, il quale costituisce la prima barriera che i parassiti tellurici, nematodi inclusi, debbono attraversare per raggiungere la radice e allo stesso tempo aiutano le piante a reagire alla situazione di stress.
Blok L + Blok Sinergy | Testimone |
Blok L, il prebiotico.
Composto da alga Macrocystis Integrifolia e estratti vegetali, Blok L nasce unendo varie specialità al fine di ottenere un prodotto unico sul mercato, l’alga Macrocystis integrifolia ha la funzione di far superare i continui stress che si possono verificare nel terreno; inoltre contiene una selezione di terpeni, ottenuta grazie alla tecnologia TE.CO.
I terpeni sono stati selezionati con lo scopo di aiutare la pianta a reagire alle condizioni difficili del terreno, utilizzando costantemente Blok L si ottiene un duplice effetto:
- Sviluppo radicale: le piante rinnovano costantemente le radici
- Disorientamento: i tessuti radicali vengono stimolati a produrre degli essudati tali da disorientare gli animali tellurici presenti nel terreno e grazie alla presenza dei terpeni, le radici risultano più attive e robuste.
La pianta che cresce in condizioni difficili, con l’impiego di Blok L riesce a reagire e portare a termine il raccolto con soddisfazione, il raccolto che si ottiene risulta di quantità ma soprattutto di qualità riuscendo a soddisfare i requisiti di mercato sempre più esigenti. Blok L, a seconda delle situazioni di terreno, può essere applicato in sinergia con Blok Sinergy oppure con prodotti che potenziano l’attività radicale come Radicifo L24 o Cifoumic.
Blok Sinergy, il probiotico.
Blok Sinergy è un prodotto ad azione specifica d’inoculo di funghi micorrizici e batteri del suolo, conforme al decreto legislativo 75/2010, studiato per essere impiegato esclusivamente insieme a Blok L.
Le micorrize hanno il compito di stimolare la formazione dei peli radicali attraverso un miglior assorbimento dei nutrienti, Blok Sinergy aumenta l’attività dei microrganismi presenti nella Rizosfera, fungendo da probiotico per il Microbioma presente nella Rizosfera.
- Favorisce l’assorbimento e la traslocazione nella radice dei terpeni presenti in Blok L.
- Stimola e favorisce lo sviluppo e l’esplorazione degli spazi nel terreno, migliorando lo stato nutrizionale della pianta.
- Genera un equilibrio ottimale, grazie all’azione probiotica migliorando il microbioma suolo/pianta; in questo modo le piante trattate vegetano e producono anche in condizioni difficili.
Per saperne di più sull’utilizzo dei biostimolanti in orticoltura guarda il nostro webinar oppure scrivici