In questi ultimi anni sempre più coltivatori hanno compreso l’importanza di effettuare la concimazione autunnale.
Che sia in vigneto, in frutteto o oliveto, l’obiettivo è sempre lo stesso: reintegrare le riserve nutrizionali della pianta al termine del suo ciclo produttivo.
Il termine delle operazioni di raccolta in passato solitamente coincideva con il periodo in cui, dopo una lunga stagione di lavori, l’agricoltore riponeva le attrezzature in rimessa per riutilizzarle solo dopo il periodo invernale.
Il cambio di stagione, con l’imminente caduta delle foglie lasciava pensare che le piante stessero per entrare nella fase di riposo vegetativo e che non fosse più necessario quindi intervenire con degli apporti nutrizionali all’impianto.
Questa diffusa convinzione oggi viene del tutto smentita in quanto è ormai evidenza che la pianta continui a vegetare fino all’arrivo delle temperature invernali (al di sotto dei 10°C circa).
In aggiunta, con il passare degli anni, gli impianti siano diventati sempre più produttivi e con cicli colturali sempre più lunghi.
E, come spesso accade, cicli produttivi intensivi possono comportare per la pianta l’impossibilità di reintegrare la quota di nutrienti asportati arrivando a produzione.
Perché è importante intervenire dopo la raccolta?
Nella finestra temporale compresa tra il periodo successivo alla raccolta e la caduta delle foglie il terreno spesso si trova in condizioni di temperatura e umidità ottimali e le piante mostrano ancora una buona attività fotosintetica.
Quando effettuare la concimazione autunnale |
Queste circostanze permettono alla pianta di fornire ancora energia alle radici per l’assorbimento e la traslocazione degli elementi nutritivi nei tessuti dove verranno accumulati fino a quando saranno richiamati nella primavera successiva.
La ragione alla base di questo intervento risiede nel reintegrare in autunno la quota degli elementi utilizzati durante la stagione produttiva, per coprire in maniera più che adeguata le esigenze nutrizionali della pianta fino a fioritura inoltrata.
Concimazione autunnale su vite con atomizzatore | Concimazione autunnale con spandiconcime |
Cosa succede con l’arrivo dell’inverno?
Durante il periodo invernale le funzioni vegetative delle piante vengono ridotte al minimo definendo quello che viene chiamato stato di dormienza.
In questa fase la pianta è solo in apparenza che smette di vegetare e, con la caduta delle foglie, attua una serie di strategie utili: accumula le sostanze ancora utilizzabili che si trovano al loro interno, trasferendole nelle parti perenni (rami, rametti e gemme), e si libera, concentrandoli nelle foglie in procinto di cadere, di una notevole quantità di materiali inutilizzabili.
Quali sono i vantaggi della concimazione autunnale?
Attraverso anni di sperimentazione in campo e con l’impiego di formulati speciali, testati in areali con diverse caratteristiche climatiche e pedologiche, i tecnici di Cifo hanno messo a punto un protocollo ormai consolidato.
I risultati ottenuti in campo sono rappresentati da: una migliore resistenza delle piante al freddo invernale e nella primavera successiva, da un migliore equilibrio vegeto produttivo, da un aumento della fertilità delle gemme a fiore, da un aumento della produzione ed infine da una riduzione dell’alternanza produttiva, fondamentale per mantenere elevata e costante la redditività dei frutteti.
Gemme a fiore | Fioritura della vite |
É importante però considerare che le due concimazioni, primaverile ed autunnale, rimangano sempre complementari tra loro, senza che l’una possa escludere l’altra; ciò va preso in considerazione per non superare le unità fertilizzanti previste annualmente dal piano di concimazione aziendale.
I prodotti consigliati da Cifo
I prodotti impiegati per la distribuzione al terreno sono TOP N e TOP NPK 7-5-14: biostimolanti allo stato solido che fanno parte della Linea TOP, ad alta efficienza nutrizionale e a basso impatto ambientale.
In applicazione fogliare, la strategia suggerita prevede l’utilizzo in combinazione di Macys BC 28, un concentrato puro di alga Macrocistys Integrifolia, riconosciuto dalla legge come biostimolante potenziatore delle funzioni fisiologiche e metaboliche della pianta e BZ Fast, che apporta boro e zinco per il regolare sviluppo di fiori e frutti e per l’irrobustimento dei tessuti vegetali.
Distribuzione al terreno | Applicazione fogliare |
L’azione sinergica dei due prodotti permette di ripristinare la naturale riserva nutrizionale ed affrontare nel modo migliore la ripresa vegetativa nella primavera successiva.
Mettiamo a riposo le piante ben nutrite per farle lavorare al meglio alla ripresa vegetativa.